Il Puntino ad ago

(Articolo ripreso dal sito del comune di Latronico)
Nella storia della cultura materiale a Latronico quella del merletto e del ricamo occupa un posto importante. Le origini di questa tradizione risale ad alcune generazioni fa: è noto che alcune donne di Latronico di inizio Novecento ne conoscessero l’esecuzione. All’inizio del secolo scorso, appartengono alcuni pregevoli manufatti conservati ancora oggi in case private, più numerose di quanto si pensi.
Tra le varie tipologie di merletti e ricami quella del puntino ad ago di Latronico è esclusiva della tradizione del territorio di Latronico.
Ignota ne è l’origine, si ritiene che questo merletto sia un derivato dal filet classico molto diffuso nel Comune di Latronico ed esportato nei paesi limitrofi.
La tradizione del puntino ad ago di Latronico è molto praticata ancora oggi, sia per i corredi che per arricchire l’abbigliamento.
Molteplici e variegati sono i lavori che si possono realizzare con tale tecnica, di cui sono abili esecutrici le donne di Latronico e che abbracciano una vasta gamma di ricami e merletti.

L’ATTIVITA’ PROMOZIONALE PROMOSSA DAL TASSELLO
L’associazione culturale il Tassello ha assunto un ruolo di primaria importanza nella promozione e pubblicizzazione del puntino ad ago.
Le attività svolte sono state molteplici (v. tabella sotto) e, ancora oggi, rappresentano uno dei principali impegni dell’associazione, tanto che il prossimo “Premio il Tassello” sarà dedicato interamente a questa iniziativa.

PRINCIPALI ATTIVITA’ PROMOSSE DAL TASSELLO IN RELAZIONE AL PUNTINO AD AGO
Museo del merletto e del ricamo – Palazzo Arcieri
Collaborazione con la nota rivista Rakam
Giornata del puntino ad ago di Latronico
Partecipazione alla fiera di Parma
Premio Il Tassello 2009
Gazebo a Terme Calda di Latronico
Alcuni scatti di merlettaie e Puntino ad Ago di Latronico

Numerosi i personaggi del mondo dello spettacolo che hanno conosciuto ed apprezzato i preziosi manufatti realizzati con la tecnica del puntino ad ago di Latronico.(nelle immagini Licia Colò, Francesca Rettondini e Vincenzo Bocciarelli)